venerdì 29 dicembre 2017

THE BEST OF THE YEAR: 20-11

Come tutti gli anni, a fine stagione spunta sempre la classifica dei migliori calciatori: in questo caso dalla 20º alla 11º


#20 De Gea 


Sir Alex Ferguson ha affermato che ha saltato solo due match dello United nella sua vita: una volta per sposarsi, e l'altra per andare a veder giocare un ragazzo spagnolo di nome David de Gea. Il portiere iberico é stato senza ombra di dubbio il miglior goalkeeper della Premier in questo anno solare, chiudendo con 74 parate l'ultima stagione e stabilendo un nuovo record di salvataggi, 14, nel match contro l'Arsenal. Prestazione all'altezza del miglior estremo difensore del mondo, secondo José Mourinho. 

#19 Casemiro


Un incubo ancora vivo per Napoli e Juve, una goduria sconfinata per i tifosi del Real Madrid. Da giocatore secondario con Benitez, Casemiro é stato trasformato da Zidane nel faro del centrocampo dei blancos, quello che si occupa del lavoro sporco a fianco a Modric e Kroos. Il gol che ha rotto gli equilibri in finale è suo, e non poteva che non essere la ciliegina sulla torta di un grande anno. 

#18 Salah


Imprendibile nella Roma, devastante nel Liverpool. Dalla Serie A alla Premier é cambiato poco, Mohamed Salah é infermabile dovunque vada. Se agli 8 gol a Novembre si aggiunge il miracolo che ha compiuto portando l'Egitto ai Mondiali al 94' si può comprendere la grandezza di questo giocatore. 

#17 Cavani


52 gol in 56 partite per ora. Il Matador sembra in forma e con lui tutto il Psg. L'addio di Ibra é stato decisamente utile per dar sfogo a uno dei migliori attaccanti d'Europa, che con i due nuovi compagni d'attacco Neymar e Mbappé sta tentando di portare i titoli che contano sotto la Tour Eiffel. 

#16 Suarez


Dopo un finale di stagione poco splendente, causa la precoce eliminazione dalla Champions, si pensava che la partenza di Neymar avrebbe affossato definitivamente la squadra. Non é successo, e Suarez con i suoi 10 gol in 22 partite lo ha decisamente dimostrato. Per fare ancora meglio dovrà sorprendere anche al Mondiale con l'Uruguay.

#15 Kroos


Metronomo, orologio, pendolo. Chiamatelo come volete ma Toni Kroos é la perfetta sintesi dell'uomo ideale tedesco. Preciso come un orologio, rigido e sempre attento alle regole. Il geometra del Real ha un peso notevole e l'ha fatto notare, a spese del Napoli, soprattutto in Europa, dove conta di più.

#14 Kanté


Il vero motore del Chelsea, l'uomo senza il quale i Blues perdono l'intensità che caratterizza le squadre di Antonio Conte. Uno dei grandi protagonisti della trionfale cavalcata dello scorso anno che ha portato in bacheca una Premier.

#13 Ramos


Il capitano di un'armata invincibile, di uno squadrone che sembra avere pochissimi rivali. L'uomo della Provvidenza, a Madrid, l'uomo che con il suo colpo di testa al Camp Nou ha dato la Liga al Real. Lo stesso calciatore che, però, ha collezionato 19 espulsioni nella sua carriera. 

#12 Dybala


Due grandi momenti in cui Dybala sembrava la nuova stella del calcio mondiale corrispondono al quarto di Champions dello scorso anno e l'inizio di questo. In uno ha distrutto il Barcellona con una doppietta, mentre nell'altro é andato in doppia cifra nei primi due mesi di campionato. Dall'altro lato ci sono, sfortunatamente, anche i momenti bui, come la finale di Cardiff e l'attuale stato di forma. 

#11 Isco


Il gol in semifinale al Vicente Calderón e quello in Supercoppa Europea non rendono giustizia al grande anno di Isco, che da sostituto di Bale si é ritagliato un grande spazio nella macchina perfetta di Zidane. Talento, estro, creatività, qualità che anche l'Italia ha purtroppo capito.


lunedì 11 dicembre 2017

COERENZA E PALLONE D'ORO, DIVISI ALLA NASCITA



Sorride Cristiano Ronaldo, lì in cima alla Tour Eiffel, con in mano il suo Pallone d'Oro numero cinque. É contento ed ha ragione di esserlo, perché chi si aggiudica un riconoscimento tanto importante significa che ha fatto una stagione superlativa. Un anno fantastico per CR7, che si é reso protagonista nella doppietta Liga-Champions, realizzando due gol nell'attesissima finale contro la Juventus lo scorso 3 giugno. In quel momento tutti abbiamo capito che il Pallone d'Oro non poteva che non finire all'asso portoghese. 

Il Balon d'Or, così afferma France Football, é assegnato al calciatore che più si é distinto nel corso dell'anno solare: questo criterio non vale solo per il vincitore, ma per i restanti ventinove atleti che compongono la lista dei trenta finalisti. Perché questo é l'argomento di oggi, altro che Cristiano Ronaldo. 

Ciò che ha fatto storcere il naso a molti sono state le posizioni di Messi, Neymar e Buffon. L'argentino é finito secondo, il brasiliano terzo, e il portiere italiano quarto. Fino ad ora si potrebbe dire che non c'é nulla di strano, finché non si dà un'occhiata ai numeri e ai trofei dello scorso anno. Sia Messi che O'Ney giocavano nel Barcellona dell'allora MSN, ma nonostante ciò non si sono resi protagonisti di un'annata memorabile. Il Barça infatti non ha vinto nessuna delle competizione importanti, né Champions né Liga (entrambe andate al Real), ma si é aggiudicato solo la Copa del Rey, meno rilevante delle altre. Messi ha messo a segno 54 gol, mentre Neymar solo 20, ma questo non basta se poi alla fine non vinci nulla. Per questi motivi, secondo me é stato sbagliato mettere entrambi sul podio: Messi meritava il 5-6º posto, mentre il brasiliano poteva magari chiudere la top 10. 

Altri, che hanno invece disputato una stagione coi fiocchi, come ad esempio Modric, Buffon e Hazard non sono stati gratificati abbastanza. Soprattutto Gigi, campione d'Italia per il sesto anno consecutivo e autore di una grande cavalcata in Champions spentasi solo in finale. Grazie ai suoi interventi la Juve ha superato il Barcellona, mica uno qualunque, arrivando a giocarsi la seconda finale in tre anni. Direi che a 40 anni, dopo una carriera straordinaria, qualche merito in più avrebbero potuto darglielo. 
Anche la stagione di Modric é stata sottovalutata da molti. Nominato migliore centrocampista della stagione scorsa dalla UEFA, il genio croato ha contribuito alla vittoria del Real con l'assist per il secondo gol di CR7 in finale, la rete che ha messo in ghiaccio la partita. 
Ultimo ma non meno importante, Eden Hazard, che con ben 17 gol e 7 assist ha dato il là alla grande vittoria del Chelsea di Antonio Conte in Premier, una squadra che proveniva da un anonimo decimo posto e che grazie anche al belga é riuscita a trionfare in grande stile. 

Questi tre giocatori sono il punto di partenza per una riflessione: dov'è finita la coerenza? Dov'è sparita la meritocrazia? Perché i giornalisti votano sempre gli stessi, rendendo banale la classifica? Si dovrebbe votare oggettivamente basandosi sull'esperienza reale e sulle prestazioni offerte dai calciatori in quell'anno, perché altrimenti si rischia di vedere sempre lo stesso duo che si alterna tra prima e seconda posizione. I voti di Paolo Condò, unico giornalista italiano a votare per il Balon d'Or, sono un esempio che tutti dovrebbero seguire. Non più Ronaldo primo, Messi secondo e Neymar terzo, bensì Ronaldo primo, Modric secondo e Buffon terzo. 

D'altronde ciò che é banale e ripetitivo alla lunga stanca.