giovedì 14 aprile 2016

L'ULTIMO MORSO DEL MAMBA. STORIA DEL SERPENTE PIÙ VELENOSO DI TUTTA L'NBA


14 Aprile 2016- Los Angeles, CA




In matematica il 24 viene dopo il 23. Nell'NBA, quei due numeri rappresentano due uomini, due campioni, due leggende: Michael Jordan e Kobe Bryant, il maestro e l'allievo. Uno scolaro sfacciato che non ha paura di provocare chi è sopra di lui, tanto che al primo scontro gli dice:" Sai anche tu che posso farti il culo in uno contro uno." Per chi non lo conoscesse ancora, "this is Kobe, this is Black Mamba".
Kobe Bean Bryant nasce a Philadelphia il 23 agosto 1978, figlio del cestista Joe Bryant. Trascorre l'infanzia in Italia seguendo il padre e nel 1991 ritorna nella madrepatria, vincendo il titolo nazionale con la Lower Marion School di Philadelphia. 
Nel 1996 si dichiara eleggibile per il Draft pur non avendo frequentato il college: questa scelta è poco diffusa all'epoca, ma col tempo diventerà comune. Kobe viene scelto dagli Hornets, che lo vendono ai Lakers nello scambio con Vlade Divac. 
Nella prima stagione conclude la regular season con 7.6 punti di media e la vittoria allo Slam Dunk Contest, ma nei playoff non gioca all'altezza, venendo criticato da stampa e compagni. Nella stagione successiva raddoppia la media punti e gioca il suo primo All-Star Game.
Tra il 2000 ed il 2004, Kobe vive gli anni migliori della sua carriera, compiendo il three-peat (2000-2002). Nel 2003 perde le Finals contro San Antonio e l'anno dopo contro Detroit.
Dopo un biennio di attesa, in cui la franchigia fallisce l'appuntamento con i Playoffs, Kobe torna sulla scena. 
Perde il primo anno contro i Boston Celtics, rivali di sempre, 4-2, tuttavia si rifá l'anno dopo vincendo il suo quarto titolo ai danni degli Orlando Magic, mettendo a referto più di 25 punti in ogni gara della seria. Vince il suo quinto ed ultimo titolo la stagione seguente ai danni dei "Verdi" di Boston, portandosi a casa anche il premio di Mvp delle Finals. Nel 2012 il suo ultimo ruggito
strozzato però  dagli Oklahoma City Thunder in semifinale. 
Nell'aprile del 2013 la rottura del tendine d'Achille lo tiene fermo per due anni. Nel 2014-15 torna e riesce, seppur la stagione dei Lakers sia difficile, a sorridere, visto che diventa il terzo miglior marcatore della storia dell'Nba superando Jordan. 
Il 29 novembre 2015 annuncia il ritiro, e da quel momento sono ovazioni e tributi ogni partita. Nell'ultima, ieri notte, in quella che doveva essere una festa, Bryant fa impazzire la folla dello Staples e i Vip presenti (Beckham, Del Piero, Jack Nicholson e tanti suoi ex compagni) con una prestazione monstre da 60 punti. 
Per un uomo ossessionato dalla perfezione, questa non può che essere la ciliegina sulla torta. 
5 anelli, 2 ori olimpici, 18 All-Star Game e tanto altro. 
You Loved him or hated him, but now Mamba is out.

Marco Ghilotti





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