Nonostante sia figlio d'arte, non conosce il termine pressione e sembra il solito bravo ragazzo. Ma in campo si trasforma e mentre lo fa, Firenze sogna.
Essere figli d'arte non è mai semplice. La pressione che si ha addosso, le aspettative da soddisfare, le orme del padre da seguire e se possibile da migliorare. Crescere in un ambiente come questo non è mai semplice, ma molti nel passato hanno dimostrato di esserci riusciti senza problemi. Ci sta riuscendo, almeno fino ad ora, Federico Chiesa, figlio di Enrico, che a Firenze dove gioca il figlio, ricordando soprattutto per la grande passione per l'arte del fare gol (34 reti in 59 presenze con i Viola).
L'inizio di carriera
Nato a Genova il 25 ottobre 1997 ma cresciuto calcisticamente alla Settignanese, squadra in provincia di Firenze, Federico è fin da subito attaccato al pallone 24 ore su 24, 7 giorni su 7, tanto da attirare le attenzioni della Fiorentina, con la quale fa tutta la trafila nelle giovanili. Mentre lui cresce, il padre continua a giocare fino al 2010, quando dopo l'esperienza in Eccellenza toscana con il Figline decide di dire basta al calcio giocato. Intanto il figlio diventa sempre più importante nella Primavera, e perciò Paulo Sousa decide di azzardare e convocarlo per il ritiro estivo di Moena con la prima squadra.
L'esordio e la conferma
Giocare allo Juventus Stadium non è per nulla facile, esordirci poi ancora meno. A 18 anni, il 20 agosto 2016 esordisce alla prima di campionato a Torino, e per il primo gol tra i professionisti attende solamente l'8 dicembre, contro il Qarabag in Europa League. Per ora manca solo il gol in campionato, dopo 15 presenze totali, ma siamo certi che nonostante questo, Sousa voglia prima o poi metterlo al centro del progetto assieme all'altro Federico, Bernardeschi.
Rinnovo e futuro
Lo spazio in città se l'è ritagliato, e ora tutti lo conoscono come Federico e non più solamente come "figlio di Enrico Chiesa". Che poi sia più o meno simile al padre, forse un po' meno attaccante ci sta, ma siamo sicuri che il gene paterno in futuro non tradirà le nostre aspettative. Intanto a Firenze gli hanno rinnovato il contratto fino al 2021, cosa da vero "pro". Il ragazzo dal viso angelico, tutto casa, calcio e Chiesa, è stato presentato. Che poi diventi famoso al pari di Santa Maria Novella o di Santa Maria del Fiore, questo è tutto da vedere. Dategli tempo e pensate che uno come Brunelleschi ha dovuto attendere sedici anni prima che vedesse terminata la sua spettacolare cupola.











