sabato 4 novembre 2017

IL FUTURO É DI DELE ALLI

Infanzia difficile, dominio in patria, e futuro da campione. Siamo certi: Dele Alli diventerà una star. 


Se provate a cercare Milton Keynes sulla Bibbia 2.0 (Wikipedia), non aspettatevi che vi compaia molto davanti agli occhi. Gli unici paragrafi presenti che riguardano la città sono l'evoluzione demografica, la geografia fisica e le persone legate a Milton Keynes. Nell'introduzione si afferma che la città inglese é sede della Red Bull (la scuderia di F1), del Museo Nazionale dell'elaborazione e di Bletchely Park, famosa per aver ospitato Alan Turing durante la Seconda Guerra Mondiale. Negli ultimi due anni, però, Milton Keynes ha qualcosa in più di cui vantarsi: é infatti il luogo di nascita di una dei calciatori più in ascesa nel panorama calcistico mondiale, ossia Dele Alli. 

Nascere negli anni '90 in questa città del sud dell'Inghilterra, caratterizzata da mulini a vento e case perlopiù del 1970, non doveva essere semplice, ma era ancora peggio se dietro di te non avevi il supporto famigliare adeguato, come accade al piccolo Bamidele. La madre, Denise, é una donna fragile che soffre di gravi problemi come la depressione e la dipendenza da alcool. Con il padre del ragazzo si era conosciuta in discoteca, e la nascita del futuro calciatore non era stata che un errore dovuto alla situazione dei due giovani, in quel momento decisamente poco sobri. Il padre, un multimilionario nigeriano, appena saputa la nascita del figlio, decide che la situazione non fa per lui, e dopo appena una settimana prende il primo volo e atterra negli Stati Uniti. 
La scuola inizia ma non nel migliore dei modi, dato che il ragazzo é spesso coinvolto in risse con altri alunni: il fare a botte lo aiuterà soprattutto a sviluppare un carattere forte, che gli verrà in soccorso nelle situazioni difficili. 

A 8 anni la sua vita cambia completamente: il padre torna dagli Usa e decide di portare il figlio con sé in Nigeria per un lustro. All'età di 13 anni, Bamidele fa ritorno nella sua città natale, ma la madre, vittima ancora una volta dell'alcol, non può accudirlo secondo il parere degli assistenti sociali, che decidono per questo motivo di affidarlo ad una famiglia adottiva. 
Il contesto famigliare é nettamente migliore e Dele può finalmente concentrarsi sulla sua vera passione, il calcio. Un anno più tardi viene tesserato dall'MK Dons, e nel 2012 fa il suo esordio con la maglia della città natale. Dopo 74 presenze e 22 reti, tra cui una al Manchester United in League Cup nell'agosto 2014, il ragazzo da Milton Keynes firma con il Tottenham per una cifra attorno ai 5 milioni. 

Nel giro di quattro anni diventa uno dei giocatori più brillanti del panorama calcistico inglese ed europeo, totalizzando 45 gol e 41 assist in 142 match disputati. La buonissima stagione che sta per finire senza un minimo dubbio l'aumento di ingaggio che gli Spurs sono pronti ad offrirgli: si parla di un raddoppio, dagli attuali 4 milioni ai probabili 8. Più volte paragonato a Gerrard, suo idolo, Dele Alli é un centrocampista decisamente moderno, "box to box", capace di ricoprire la maggior parte dei ruoli del centrocampo, aspetto che lo rende un vero jolly. Abile negli spazi stretti, ottimo colpitore di testa, e spettacolare negli inserimenti e nelle conclusioni da fuori, il numero 20 del club della comunità ebrea di Londra incarna tutte le caratteristiche che ci si aspetta da un centrocampista fantastico nel 2017, ed é quello che anche i top club stanno iniziando a capire. 

Mentre il futuro é decisamente roseo, tra Mondiale e sogni di Premiership, il passato é un capitolo decisamente grigio, con la madre Denise che cerca di nuovo il contatto, mentre Dele per ora chiude la porta. Quello che più conta per lui per ora é solamente il suo numero di maglia e il pallone tra i piedi, con tutto il resto che vale decisamente nulla.
Per i tifosi del football, basta e avanza. 


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