lunedì 14 dicembre 2015

Infantino e i sorteggi: una storia infinita

Nomen Omen: Champions League 

I latini dicevano così e ancora una volta si conferma

Ebbene sì. Ancora una volta dobbiamo piegarci alla lingua tanto odiata dagli studenti: il latino. Non possiamo dargli torto, perché se la competizione si chiama Champions League, ci dovranno pure essere i campioni. Tra le 11 e le 12, su tutti i social, con l'hastag #UCLdraw si sono sprecati commenti e preghiere dei tifosi diretti interessati, che speravano negli abbordabili Zenit o Wolfsburg. 
Poi finalmente il momento tanto atteso è arrivato. Infantino, segretario UEFA, ha spiegato tutte le regole, e poi, probabilmente sentendo i sacramenti che gli erano tirati addosso, ha deciso di chiamare sul palco Zanetti che in qualità di ambasciatore della finale ha estratto i nomi. Dopo tutto questo discorso potete finalmente capire il titolo. I campioni si sono presentati. E gli italiani hanno imprecato. Vi do degli indizi: 15 Champions in due... Per non far scervellare i lettori, la Juve ha preso il Bayern Monaco (andata il 23/2, ritorno il 16/3), ma anche la Roma è malcapitata pescando un certo Real Madrid. Per i bianconeri, la sfida coi bavaresi è una possibile rivincita, dato che i due club si sono già affrontati nel 2013 (finì con un doppio 2-0 per i tedeschi, poi vincitori finali). A guardarla dall'esterno, la squadra di Guardiola, sembra imbattibile. Un mostro come Neuer in porta, un reparto difensivo è un centrocampo completo, un attacco statosferico. Ma se si vuole trovare l'ago nel pagliaio, bè qualcuno che l'ha trovato c'è e si chiama Arsenal. La partita da fare sarebbe da impostare su ripartenze veloci e tagli a sorprendere la retroguardia.
Diciamo che se per la Juve si prospetta una sfida contro una squadra a 5 stelle, la Roma trova invece un club che nel suo attuale stato di forma, ne vale 3,5. Prima il terribile 0-4 nel Clasico, poi la figuraccia in Copa del Rey, al Real di Benitez non ne va bene una. Anche parlando di campo, non posso esimermi dal raccontare ciò che va di male per le Merengues. Il mal di pancia di Ronaldo, il problema a luci rosse di Benzema, un gioco che funziona a tratti. Togliendo tutto ciò però, il Real è comunque una squadra che fa paura e che anche nei momenti di difficoltà riesce a trovare una soluzione ( vedi la finale del 2014). Navas si dimostra un gran portiere, Ramos e Varane al top danno una buonissima solidità difensiva, Kross, Modric e James hanno lampi di genio inenarrabili, e poi c'è quella bestie di Ronaldo e Benzema. Anche la Roma è in uno stato di forma analogo a quello Blanco. Prima la batosta col Barça e poi il pareggio fischiatissimo col Bate, hanno minato le certezze di una squadra che ad inizio anno puntava al Tricolore. Da qui a febbraio è lunga, ma se la Roma continua di questo passo non ha chanche: serve un cambio di rotta.
Bè cari tifosi italiani, abbiamo due opportunità: prendere o lasciare. A voi la scelta...

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