martedì 3 maggio 2016

LEICESTER CAMPIONE, LA FAVOLA CALCISTICA DEL 21º SECOLO


3 Maggio 2016 - Leicester




Ogni epoca ha la sua favola calcistica. Negli anni '70 il Nottingham Forest di Brian Clough capace in tre anni, dal 1978 al 1980, di vincere due Coppe Campioni e un campionato. Negli anni '80 Bagnoli e il Verona vinsero lo Scudetto davanti al Napoli di Maradona e alla Juventus di Platini. Nel 1998 il Kaiserslautern, che da neo-promossa batté il Bayern Monaco di Trapattoni. Negli anni '2000, prima il Montpellier nel 2012, che ha sconfitto il Psg degli sceicchi, ed ora il Leicester di Ranieri che pur essendo quotato 5000:1, ha sorpreso tutti rendendo vero the big dream.
Una cavalcata memorabile, iniziata con un 4-2 al Sunderland e chiusa con un 1-1 ad Old Trafford, non a caso il Teatro dei Sogni. Un sogno, appunto, iniziato il 24 maggio 2015 con la salvezza raggiunta all'ultima giornata. Rispedito a casa Nigel Pearson, arriva come allenatore Ranieri reduce dall'infelice esperienza vissuta come CT della Grecia. 25 milioni spesi sul mercato, 1/8 della spesa del Manchester City, per fare un esempio. L'esordio è positivo, seppur le prime squadre non siano di altissimo livello; la prima sconfitta arriva in casa per 2-5 contro l'Arsenal alla settima giornata. Prima della seconda sconfitta altre undici partite, tra cui la bella vittoria sul Chelsea costata il posto a Mourinho. La sconfitta ad Anfield costa il primo posto che però non abbatte le Foxes, che le vincono tutte fino al 14 febbraio, data dell'ultima sconfitta all'Emirates Stadium. Pensavamo che la sconfitta li avrebbe fatti cadere, ma no, non hanno mollato e hanno vinto.
Devono ringraziare Vardy, 22 gol in stagione, uno che fino a cinque anni fa guadagnava quanto un operaio, e che ora stabilisce nuovi record.
Il grazie va detto anche a Mahrez, pagato 400.000 sterline due anni fa, ma che con il suo sinistro magico ha fatto sognare tutti.
Devono ringraziare Kanté, l'uomo con quattro polmoni, che combina qualità a quantità, che prima di arrivare a Leicester giocava nel Caen, Ligue 2.
Un ringraziamento va fatto anche a Huth e Morgan, i due centrali che prima di questa stagione erano poco più che sconosciuti.
E infine c'é Kasper Schmeichel, il figlio di Peter, che a 29 anni si è preso una rivincita su tutti quelli che pensavano non fosse degno di essere figlio di un fenomeno.
Ringraziamo per la collaborazione anche tutti gli altri, da sempre figli di un Dio Minore, ma non in questo caso. Ringraziamo infine il presidente, Vichai Srivaddhanaprahba, magnate del duty-free, che pur spendendo poco ha creato un gran gruppo.
Perché nelle fiabe, si ricordano sempre il protagonista e l'antagonista, ma senza l'aiutante, il principe non sposa la principessa.

Marco Ghilotti

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