domenica 15 maggio 2016
PAUL POGBA: L'ENNESIMO FUORICLASSE FORGIATO DALLA STRADA
15 Maggio 2016 - Torino
La strada forgia i fuoriclasse. Questa affermazione non è nuova perché se Pelé, Maradona, e Ronaldo (il Fenomeno), sono diventati quello che sono, lo devono a stracci e lacci. Perché, come ormai si sa, chi viene dalla strada gioca solitamente scalzo e il tocco di palla deve essere eccellente se vuoi evitare di farti del male.
Anche Paul inizia a giocare su questa "superficie", a sei anni nella squadra del Roissy-en-Brie, che prende il nome dalla banlieu dove il ragazzo è cresciuto. Il Le Havre capisce le sue enormi potenzialità e lo porta a giocare in Alta Normandia fino al 2009, quando si trasferisce a 830 km da casa, al Manchester United di Ferguson. Tre anni, pochi apparizioni, e arrivederci. Passa alla Juve a parametro zero, pronto a ricoprire il ruolo di alter ego del "Maestro" Andrea Pirlo. Esordisce il 22 settembre nella vittoria contro il Chievo, mentre un mese dopo mette a segno il suo primo gol nel 2-0 contro il Napoli, mentre l'esordio in Champions c'era giá stato, il 2 dello stesso mese, contro lo Shaktar. Chiude la stagione con trentasette presenze e cinque gol, a cui si aggiunge la vittoria dello secondo scudetto targato Conte.
La seconda stagione vede Pogba diventare titolare in una Juve che in Italia non ha rivali, ma che in Europa (Europa League, ndr) si ferma in semifinale contro i portoghesi del Benfica. La stagione per il francese è più che positiva, visto che le presenze salgono a cinquantuno e i gol a nove e visto che l'enfant prodige vince, al termine dell'anno solare, il premio come European Golden Boy.
L'anno 2014-15 è sfortunato per Paul, che a causa di un infortunio nel corso del ritorno degli ottavi di finale di Champions League a Dortmund, perde due mesi, non riuscendo a festeggiare sul campo il suo terzo scudetto di fila. Riesce comunque a recuperare per la finale di Coppa Italia, vinta 2-1 ai danni della Lazio, e per la finale di Champions, persa 1-3 contro il Barcellona a Berlino il 6 giugno.
In questa stagione porta a casa il quarto scudetto consecutivo, contribuendo alla rimonta magistrale dei bianconeri. Con la Champions persa, ha ancora due grandi obiettivi a portata di mano, che sono la finale di Coppa Italia contro il Milan, e l'Europeo a "casa sua".
Tutti si aspettano grandi cose da lui, lui che è già un grande a soli ventitré anni. L'unica cosa non "grande" è il suo look, ma questo è soggettivo. Soggettivo non è il suo talento, ma questo non lo sarà mai.
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