domenica 26 marzo 2017

AMORE E ODIO

O'Ney é probabilmente il giocatore che più spezza in due fazioni i calciofili: c'é chi lo odia profondamente, ma anche chi lo ama alla follia



Amore e odio sono state, e sono tutt'ora, probabilmente due delle parole più cercate su Google. 212 milioni di risultati per il primo termine, 138 milioni per il secondo. Che poi i primi a cercarne il significato in maniera razionale sono stati i greci, ed in particolare Empedocle da Agrigento, filosofo del V secolo a.C., il quale aveva una visione dualistica del mondo, che egli divideva in cicli dell'amore e dell'odio: affermava inoltre che la vita era il momento intermedio, di stallo, tra questi due fasi, dove nessuna di queste due forze regnava incontrastata.
E se, come si pensa, la filosofia si può applicare a qualsiasi ambito, stavolta l'affianchiamo al calcio, sostenendo che c'é un uomo che é come la vita, e colui che sta in mezzo tra quelli che lo odiano e quelli che lo amano alla follia. Un uomo che gioca al calcio in maniera celestiale, maestro nell'arte del dribbling, il cui nome é Neymar Jr.

I Romantici (ovvero i suoi "fedeli")
Tutti i tifosi dell'arte del football hanno un loro giocatore preferito, che ovviamente cambia di generazione in generazione. Gli attuali anziani avevano come idoli calciatori quali Péle, Di Stefano, Mazzola, Best; gli attuali adulti giocatori come Van Basten, Maradona, Platini e molti altri, mentre i giovani di oggi hanno come loro personali superstar footballer del calibro di Messi e Ronaldo ma anche Neymar. É proprio il ragazzo brasiliano uno degli idoli dei teenager di oggi, non solo nel suo Paese natale: dal Giappone all'Italia, passando per la Siria e la Turchia, il numero 11 del Barcellona accumula seguaci grazie alle sue qualità tecniche ma grazie anche alla sua simpatia. 
I fan di O'Ney apprezzano tutto ciò che compone la loro star preferita, in primis ovviamente le sue doti calcistiche, che sono indiscutibili, ma anche la sua acconciatura, i suoi tatuaggi, i suoi molteplici video su Instagram: insomma tutto ciò che fa Neymar Jr é oggetto di culto. Focalizzandoci in particolare sulle sue qualità sul campo, rimaniamo ogni volta sempre più sbalorditi dalle sue statistiche, che recitano 51 gol in 76 partite con la nazionale verdeoro (4º posto nella classifica all-time) e 99 reti in 176 match col Barcellona, a cui si aggiungono numerosi trofei (una Champions League, due Liga, una Confederations Cup, più altre vittorie). Il suo controllo di palla é sublime, la sua capacità ed il suo range di dribbling da far strabuzzare gli occhi di chiunque, la personalità da trascinatore (notata nel ritorno col Psg) più che apprezzabile. La ciliegina sulla torta sarebbe il Pallone d'Oro ma cari tifosi di O'Ney, state calmi, perché quando i due monopolizzatori del premio Messi e CR7 si ritireranno, il premio finirà sicuramente nelle sue mani almeno una volta.

Gli Scettici (ovvero i suoi "haters")
Dall'altro lato, come é ovvio nell'esprimere le proprie preferenze, ci sono i suoi detrattori, che il mondo 3.0 preferisce chiamare "haters". Codesti soggetti sono sempre i primi a bersagliare qualsiasi persona che non piace loro, indifferentemente che sia uno youtuber, un attore o un calciatore. Ciò che essi recriminano al brasiliano del Barcellona é in sostanza di essere la simulazione fatta a persona, di lasciarsi cadere al minimo tocco, di non essere un giocatore completo perché non ha ancora vinto niente di importante con la Nazionale, di lamentarsi in modo assurdo a ogni fallo subito. É giusto però ricordare che Neymar non é l'unico che approfitta di ogni contatto per reclamare un calcio di rigore, perché ormai tutti i giocatori di calcio, che essi siano dilettanti o professionisti, aspettano con ansia una spinta per lasciarsi cadere. Poi é vero che O'Ney é più incline a fare atti del genere però é, se si può dire così, parte del personaggio che si é costruito fuori e soprattutto dentro dal campo. C'é poi da sottolineare la sua furbizia nel compiere questi movimenti, che si può notare in particolar modo sul primo rigore del Barça nel 6-1 storico al Psg: in quel caso si vede proprio come il brasiliano anticipi la caduta a terra di Meunier, affinché il terzino belga possa travolgerlo e l'arbitro possa fischiare rigore. Nel procurarsi i rigori é una sorta di illusionista, uno che é talmente bravo in quello che fa, che ti fa sembrare che sia fallo anche se in realtà é fallo di simulazione: un po' come un mago, che ti fa credere che la carta sia sparita, quando in realtà é nella manica della giacca. 

Questo é il riassunto della situazione a cui Neymar, ma anche tutte le star di livello mondiale di qualsiasi sport, dal calcio al baseball, passando per basket e tennis, sono abituate a convivere tutti i giorni della loro vita. Spero che queste brevi righe possano servire anche a molti tifosi: cari calciofili, emozionarsi per il fútbol é lecito, anzi giustissimo, ma basta non farsi sopraffare dalle emozioni nel giudizio di un giocatore. Siate come la vita affermata da Empedocle, un momento intermedio e imparziale tra amore e odio.

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