L'attesa ormai é finita: oggi inizia la Premier. Tra protagonisti in campo e fuori dal campo e spese pazze, andiamo a scoprire l'edizione 2017-18 del campionato più bello del mondo.
La Premier League, a proposito della sua nascita, deve dire grazie al Rapporto Taylor, che ha dato inizio alla creazione di quello che attualmente é il campionato più spettacolare, ricco e bello presente sul globo terrestre. Tale rapporto ebbe il merito di far svoltare in maniera definitiva il calcio inglese, rendendolo quello che é, ossia la lega che fa da modello per le altre competizioni nazionali esistenti nel mondo del calcio. Il documento é stato redatto inizialmente nel 1989 e poi pubblicato definitivamente l'anno successivo. L'obiettivo specifico del rapporto era quello di fare luce sulla strage di Hilsborough, quando durante un match di FA Cup tra Liverpool e Nottingham Forrest morirono 96 persone. I risultati furono sostanzialmente quattro: l'introduzione in tutti gli stadi dei posti a sedere, l'eliminazione degli hooligans e in generale della violenza negli stadi, la riduzione del costo dei biglietti al fine di attirare tifosi di ogni strato sociale, ed infine la regolamentazione della vendita degli alcolici sia all'esterno che all'interno dei campi da gioco.
La FA Premier League, società per azioni privata, nasce quindi il 27 maggio 1992, dopo che i 22 team della First Division si erano dimessi in blocco dalla Football League, al fine di poter contrattare singolarmente i diritti televisivi e le sponsorizzazioni senza dover subire l'intermediazione della FA.
Da quell'anno il valore del campionato inglese é aumentato in maniera astronomica, arrivando a strappare un accordo per i diritti tv con Sky e BT del valore di 5,136 miliardi di sterline, pari a quasi 7 miliardi di euro. Una cifra monstre, ma considerata giusta in base al valore dei calciatori e degli allenatori che permettono alla Barclays Premier League di essere la lega più appetibile del globo. Prima di iniziare però, analizziamo i protagonisti di quest'anno.
Protagonisti "on the pitch"
É importante sottolineare, a proposito dei giocatori che teoricamente lasceranno il segno, che quattro di loro popolano gli ultimi 16 metri di campo, e sono rispettivamente Lukaku, Morata, Salah e Lacazette.
Partiamo dal belga, che é stato e sarà a meno di sorprese, il fiore all'occhiello della campagna acquisti orchestrata da José Mourinho, che ha speso ben 89 milioni per portarsi a casa un degno sostituto che riuscisse a prendere il posto lasciato vacante dopo la rescissione del contratto di Ibra. L'ex centravanti dell'Everton ha tutte le caratteristiche per non far rimpiangere Zlatan, vale a dire capacità di trascinare la squadra e capacità realizzative, a cui si aggiunge una potenza fisica straripante. Di personalità ne ha da vendere, dato che nei Toffies faceva sostanzialmente reparto da solo e che molte partite le ha decise lui affidandosi al suo talento. In quanto alla capacità di segnare, non possiamo dire nulla di negativo sul classe '93 perché i 17 gol in 35 match con il WBA, ma soprattutto le 25 reti in 37 partite nell'ultima stagione dimostrano che in quanto a marcature, Lukaku é uno che potrebbe essere tutti gli anni in cima alla classifica cannonieri del maggior campionato inglese. Anche sulla prestanza fisica non possiamo discutere, perché il ragazzo cresciuto nell'Anderlecht può contare su una grande progressione, nonostante i 94 kg non lo lascino pensare. Il metro e novanta di altezza invece, permette a RL di avere un grande stacco di testa, che lo aiuta sia nelle mischie sia nel fare le torri per i compagni.
Il secondo grande atteso é Alvaro Morata, che per la "modica" cifra di 64 milioni é stato acquistato quest'estate dal Chelsea di Abramovich. Questa, tolta la parentesi juventina, sarà la prima vera stagione da titolare per l'ex Real, che nonostante nella sua squadra del cuore partisse in panchina, ha chiuso l'ultima annata con 15 reti in 26 match, dimostrando tutto il suo valore in una squadra piena di campioni. L'attuale numero nove dei Blues arriva nella lega che probabilmente più gli si addice, che più é adatta alla sue grandi abilità da velocista e contropiedista, caratteristiche che potranno rivelarsi molto utili in Premier. Inoltre, lo spagnolo sarà agli ordini di Antonio Conte, per il quale nutre un grande rispetto e che l'aveva cercato nel 2014, proprio un anno prima dell'arrivo di Morata in casa Juventus. L'ex Madrid non si é presentato benissimo in terra inglese, sbagliando il rigore in Community Shield, ma può stare tranquillo: ha un anno per conquistare i cuori dei tifosi.
Su Mohamed "Momo" Salah c'é poco o niente da dire dato che i tre anni trascorsi in Italia ci hanno permesso di avere un quadro completo sull'egiziano ex Roma, tutto velocità e scatti brucianti. Se la velocità non é considerata una qualità perché troppo banale, ecco che la qualità e la velocità unite risultato eccellenti, e c'é da dire che Salah le unisce in maniera grandiosa. L'egiziano infatti non é solo rapido ma ha anche le capacità tecniche che gli permettono quando corre di creare superiorità numerica, di saltare l'uomo o anche di servire una discreta quantità di assist. Per ciò che concerne la fase realizzativa, é giusto ricordare che Salah con la porta non ha un grandissimo legame, e i 29 gol in 65 match disputati con i giallorossi sono lì a dimostrarlo.
Lacazette invece può risultare poco conosciuto agli occhi inglesi, dato che durante il suo periodo a Lione i risultati non sono andati di pari passo con la fama del giocatore, che ogni mese accresceva sempre di più nonostante i titoli in bacheca scarseggiassero. La grande caratteristica di Alexandre Lacazette é senza minimo dubbio la vena realizzativa, che gli ha permesso di metttere a segno ben 100 gol in 203 partite con la maglia dell'OL. Attaccante rapido e fulmineo, dotato di un grande bagaglio tecnico, l'ex Lione é uno dei migliori talenti francesi in circolazione, i cui principali punti di forza sono l'accelerazioni, la progressione palla al piede e l'abilità nel saltare l'uomo. Credo che come biglietto di visita possa bastare, possa aver soddisfatto abbastanza Wenger da convincerlo a spendere 60 milioni per un calciatore dal palmares da clochard.
La lista di protagonisti però non si ferma mica qua: come dimenticarci di Hazard, ovvero uno degli artefici della vittoria dello scorso anno del Chelsea, oppure di Pogba, Mister 105 milioni, a cui Mourinho deve trovare ancora una posizione che ne esalti del tutto le doti. E poi ancora Gabriel Jesus e Agüero, alfieri di un Manchester City che deve ritrovarsi dopo una stagione che si é rivelata fallimentare. Per non parlare di Walker e Mendy, per cui Guardiola ha sborsato più di 100 milioni, che avranno il compito di far dimenticare due terzini non proprio eccellenti quali sono stati Sagna e Clichy. Per non parlare di Kane e Ally, che nonostante la loro giovanissima età avranno quest'anno la terza occasione per tentare l'assalto al trofeo e per affermarsi finalmente nel gotha del calcio europeo, che li attende a braccia aperte. E ancora Rooney, in caccia di gloria nel suo vecchio Goodison Park dopo 13 anni all'Old Trafford, Virgil Van Dijk, il difensore più ambito d'Oltremanica, conteso tra Chelsea e Liverpool, Murray e Hemed, le stelle di quel Brighton che prenderà parte alla massima divisione per la quarta volta in 116 anni di storia. Oppure il Newcastle di De Jong e Mitrovic, che con i loro gol tenteranno di tenere a galla la squadra guidata da Rafa Benitez che può contare anche sul pararigori olandese, Tim Krul. Infine, rimane l'Huddersfield Town, che quest'anno sarà condotto da un centrocampista e un attaccante, rispettivamente Tom Ince, figlio d'arte, ed Elias Kachunga, i quali proveranno a raggiungere una salvezza che ad ora appare semplice e pura utopia.
Protagonisti "on the bench"
É cruciale ricordare che nella Premier "vige" una legge non scritta secondo la quale il manager é qualcosa di sacro. Per questo motivo, ma anche ovviamente per molti altri, a partire dal feeling con i giocatori e dai risultati sportivi, ben 19 dei 20 allenatori di Premier arrivano da una riconferma estiva. L'unico team che ha deciso di cambiare guida tecnica é stato il Crystal Palace, il club ubicato a South Norwood, Londra. I rossoblù londinesi, infatti, hanno deciso di esonerare alla fine della scorsa stagione Sam Allardyce, ex CT della Nazionale inglese, cacciato dalla Federazione perché a favore dell'ingresso delle TPO nel mondo calcistico. Al suo posto é subentrato una vecchia conoscenza del calcio italiano, ovvero l'olandese Frank De Boer, che alla guida dell'Inter aveva ricevuto più insulti che apprezzamenti, ma che ora vuole rifarsi in terra anglosassone.
Per il resto i Fab Four, Conte, Mourinho, Guardiola e Klopp, sono rimasti dov'erano e quest'anno puntano tutti al grande bottino. Il più indicato é il Chelsea, perché é il campione in carica perché gli schemi imposti dal pugliese hanno ormai un anno di esperienza in più e perché la squadra vincente dello scorso anno é stata quasi del tutto riconfermata. Gli unici addii, Diego Costa e Matic, sono stati rimpiazzati da gente di altrettanta qualità, vale a dire Morata, Bakayoko e Rüdiger. Per l'ex Juve però tre rinforzi non sono abbastanza per ripetersi in campionato e puntare alla Champions, ed ecco che i tabloid lanciano subito l'indiscrezione che Gareth Bale sia nel mirino dei Blues per fare contento il manager italiano, che dall'Inghilterra dicono che sia ai ferri corti con i dirigenti della società per un mercato non all'altezza. Il sistema di gioco dovrebbe essere il 3-4-3, ossia il modulo collaudato nel corso della scorsa annata sportiva, che é anche quello che ha dato le maggiori soddisfazioni in casa Chelsea, adottato dopo la batosta settembrina subita in casa dell'Arsenal.
Anche José Mourinho, lo Special One, vincitore della passata Europa League può ritenersi soddisfatto della sontuosa campagna acquisti 2017 firmata Manchester United. In casa dei Red Devils sono arrivati infatti Lukaku dall'Everton (89 milioni), Nemanja Matic (45 milioni) e Victor Lindelöf, che hanno rafforzato una squadra già più che competitiva. L'unica grande partenza é stata quella di Ibra, che comunque aveva già deciso dopo la finale di Europa League di rescindere con il Man Utd. Le aspettative quest'anno sono molto alte, poiché lo United é fresco vincitore in Europa, e nonostante la brutta sconfitta in Supercoppa Europea, l'entusiasmo é alto. Il modulo dovrebbe essere il 3-5-2 con Valencia e Darmian a fare gli esterni di centrocampo e con Mkhitaryan a supportare Lukaku sotto porta. Matic e Herrera dovrebbero dare la libertà di agire a Pogba, e se ciò accadrà, l'impatto del francese potrebbe essere devastante.
Guardiola, più che un mercato ha fatto una rivoluzione vera e propria. 140 milioni circa per tre terzini, vale a dire Mendy, Walker e Danilo. In realtà quest'ultimo viene visto in maniera differente dal coach spagnolo, che nel corso della stagione potrebbe utilizzarlo più di una volta come mediano davanti alla difesa. Il reparto difensivo del City era quello che sicuramente era da cambiare del tutto, perché né Sagna né Clichy hanno convinto per niente il manager ex Barcellona. Anche il guardiano della porta é cambiato, perché Caballero ha salutato andando al Chelsea, mentre Bravo non ha convinto ed é stato relegato in panchina, nonostante fosse stato richiesto proprio da Pep. In cambio é arrivato a difendere la porta dei Citizens il portiere del Benfica Ederson, che incarna l'archetipo dell'estremo difensore richiesto da Guardiola, vale a dire uno capace di giocare bene coi piedi, capace di fare lanci precisi di 40 metri, ma anche di saper gestire con calma il pallone in situazioni caotiche. I riflessi e l'agilità sarebbero sottointesi, ma di questi tempi anche i migliori possono sorprenderci, anche in negativo. L'arrivo di Bernardo Silva, e gli insegnamenti guardioliani con un anno más di esperienza, dovrebbero riuscire a facilitare l'apprendimento definitivo degli schemi del catalano da parte della squadra. Il modulo dovrebbe essere probabilmente il 4-2-3-1, lo stesso dello scorso anno ma la competizione tra Gabriel Jesus e Agüero per la maglia da titolare sarà serrata.
Ultimo ma non meno importante é Jurgen Klopp, l'esplosivo tecnico del Liverpool, che quest'anno, dato che non aveva molto da modificare, ha ricevuto in regalo Mohamed Salah, in arrivo dalla Roma per 42 milioni. L'egiziano si aggiunge a un poker di fantasisti e velocisti che già compongono l'attacco dei Reds guidati dall'allenatore tedesco. L'ala ex Roma diventerà il quarto, assieme a Mané, Coutinho e Firmino a comporre il reparto offensivo, che in quanto a tecnica e rapidità non ha probabilmente eguali nella terra di Sua Maestà. Per il resto il team é stato confermato in blocco, a partire dal portiere Karius, nonostante su Emre Can e Coutinho si rincorrano voci d'addio ormai da molti giorni. Clyne e Moreno daranno la solita spinta, mentre Henderson e Lallana dovranno mettere in atto quel gegenpressing di cui il tecnico ex Borussia é un mago. Il modulo é variabile, il 4-2-3-1 e il 4-3-3 saranno probabilmente i più utilizzati, ma da Klopp possiamo attenderci delle sorprese.
Gli altri manager, nonostante non abbia dedicato loro un piccolo paragrafo, meritano di essere menzionati. A partire da Wenger e Pochettino, allenatori nell'accesissimo derby del North London tra Arsenal e Tottenham, che avranno quest'anno a che fare con due competizioni diverse, vale a dire Europa League per i Gunners e Champions League per gli Spurs. Per la squadra del francese sarà la prima volta in 20 anni, ma il blasone e la forza di squadra faranno la loro. Per ciò che riguarda il Tottenham, l'importante sarà fare meglio di ciò che é stato fatto nella scorsa edizione della coppa dalle "grandi orecchie", ovvero meglio dei gironi, un obiettivo facilmente raggiungibile vista la squadra. E poi c'é Rafa Benitez, esperto di Premier, che quest'anno torna nella massima serie con il Newcastle, pronto a fare bene e a stupire, come lui ben sa fare, e come i tifosi rossoneri ben sanno.
Il campionato più ricco del mondo sta iniziando, e ormai non sappiamo più cosa fare in sua attesa. Le emozioni, l'attesa, l'adrenalina stanno salendo più che mai, ogni minuto, ogni secondo che passa. Sarà la prima Premier League ad iniziare di venerdì, con il Friday Night. Sarà, come sempre, il campionato più bello ed emozionante del mondo.

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