martedì 28 giugno 2016

L'ULTIMO TRISTE TANGO DI MESSI






Due "exit" in una settimana, due popoli totalmente confusi, che se potessero tornerebbero indietro nel tempo per cambiare gli avvenimenti. Messi e la Brexit. Due uscite di scena altamente spettacolare. Meno attesa la prima che la seconda, ma scioccante allo stesso modo. 
26 giugno, East Rutherford, Stati Uniti. Al MetLife Stadium, Argentina e Cile si giocano la finale della centesima edizione della Copa Ámerica. I tempi regolamentari e supplementari sono terminati sullo 0-0 con poche nitide occasione, quella capitata ad Higuain su tutte. Il Tata Martino ha già scelto i suoi tiratori, Messi in primis, e così anche Pizzi che ha come leader Sanchez e Vidal. Sono questi ultimi però a portare il trofeo a casa, lasciando Leo a piangere sul prato americano. 
Distrutto emotivamente e probabilmente anche fisicamente, la Pulce, esce dallo stadio per le dichiarazione post-gara e lancia la bomba:"Creo que es lo mejor para todos, para mí y para mucha gente que lo desea. Se terminó la selección para mí, es una decisión tomada. Lo intenté muchas veces (ser campeón), pero no se dio." 
Io Messi lo capisco. Dopo la terza finale persa in tre anni, prima la Germania a Rio, poi il back-to-back col Cile, capisco che un qualsiasi calciatore possa essere emotivamente distrutto, specialmente Messi, colui che dovrebbe essere il leader in campo della sua nazionale. Le sue parole sono state probabilmente un modo per sfogarsi, ma c'è comunque da recriminare all'Argentina di non essere riuscita a vincere nessuna delle tre finali disputate, pur avendo la nazionale più forte di questi anni. C'è da recriminare invece a Messi di non essere ancora pienamente un leader e neanche il più forte di tutti i tempi. Il più forte di tutti i tempi non vomita in campo per poi non proseguire (Ronaldo "il fenomeno"), il più forte di tutti i tempi guida la sua nazionale fino a in fondo pur avendo sedici anni (Pelé), il più forte di tutti i tempi non si ritira dopo un rigore sbagliato (Baggio). Rispetto al mondiale brasiliano, Messi ha acquisito una fiducia che prima non aveva, capace di farlo scontrare contro la Federazione, ma allo stesso tempo capace di fargli guidare la squadra alla finale. Quella squadra, che basandosi sulle sue parole, non avrà più lui come capitano. Sperando che quello che fino a ieri era il timoniere della nave, ritorni prima o poi per farle finalmente raggiungere la meta.



Le dichiarazioni di Messi (tradotte) :"Penso che lasciare la nazionale sia ciò che è meglio per tutti, per me e per tutti quelli che lo desiderano. É una decisione definitiva. Ho provato più volte a diventare campione, ma ciò non è mai successo." (Fonte TYC Sports)

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