domenica 18 dicembre 2016

L'EROE DEI DUE MONDI

Per la sua valanga di gol negli ultimi minuti, é stato già coniato il termine Zona Ramos. Uno che di reti pesanti ne ha fatte, in Europa e non.


Se sei tifoso del Real Madrid, da due anni a questa parte, sai che se stai perdendo a pochi minuti dalla fine un match cruciale di qualsiasi competizione, all'ultimo calcio d'angolo o punizione sbucherà sempre Ramos che ti farà saltare di gioia. Perché ormai il trend é talmente "di moda" che l'antica "Zona Cesarini" é stata ribattezzata "Zona Ramos", o come i colleghi spagnoli di MARCA hanno preferito chiamarla, "NoventayRamos". Ma cosa c'entra il capitano del Real con il titolo? C'entra eccome: è stato proprio lui a mettere in bacheca l'ultimo Mondiale per Club madrileño, datato ormai 2014. All'epoca c'era Ancelotti seduto in panchina, e quella vittoria ai danni degli argentini del San Lorenzo grazie alla doppietta di Ramos, che segnó al 15' e al 37', fu l'ultimo trofeo di "Carletto" alla guida dei Blancos. Per il Madrid, l'anno si chiuse come mai era terminato, ovvero con quattro nuovi trofei da aggiungere alla già ricca collezione: Champions League (la Décima), Copa del Rey, Supercoppa Europea ed appunto Mondiale per Club. A questo si sommò il record di vittorie di fila, 22,  che superò quello di Rjkaard di 18 successi consecutivi. E se il 2014 era stata una stagione fenomenale, l'anno 2015 si aprì con una sconfitta a Valencia, e si concluse con una sconfitta in semifinale contro la Juve, che distrusse il sogno di una finale Barça-Real. 

ROBERTO CARLOS E IL MILAN NEL MIRINO
Il Real e Ramos possono superare entrambi qualcuno in diverse situazioni. Le Merengues possono sorpassare il Milan come numero di "Intercontinentali" vinte, adesso sono entrambi a 4, mentre Ramos può battere il record di gol di Roberto Carlos, 68, essendo solamente a sei reti di distanza. Magari potrebbe già cominciare fra meno di tre ore, in occasione della finale contro i Kashima Antlers. Un altro primato, stavolta personale, che il difensore andaluso può migliorare, é il numero stagionale di reti: é già a 4, ed il massimo a cui é arrivato é stato 7. Irraggiungibili paiono, ad ora, altre due colonne del Real come Pirri e Hierro, che hanno siglato nel corso della loro carriera al Madrid rispettivamente 172 e 127 gol. 

IL NUOVO CESARINI
Sergio Ramos ha ereditato la fascia di capitano nel 2014, ma anche prima di quel momento si era già capito quanto in campo fosse un leader, e soprattutto quanto i suoi gol fossero decisivi in ogni competizione. Iniziando dal 2006-07 quando aprí due volte le marcature nelle ultime sette giornate di campionato, che diedero poi la vittoria al Real. E come non scordarsi del gol vittoria del Clásico del marzo 2013, al minuto 82': per non citare il gol del 2-0 che rischiò di far approdare, il 30 aprile, i Blancos in finale di Champions. Alla fine, reduci comunque da una 4-1 subito a casa Dortmund, i "bianchi di Madrid" non riuscirono nell'impresa, con il Borussia che andò in finale e la perse all'89'. 
Stessa sorte, un anno più tardi, capitò all'Atletico che vide sfumare la sua prima vittoria in campo europeo proprio per il gol di Ramos al minuto 93. Da ricordare però anche la rete che aprì le danze alla vittoria schiacciante in semifinale contro il Bayern, lo stesso anno, e il gol del momentaneo 2-2 in finale di Supercoppa Europea del 9 agosto scorso, trofeo poi vinto ai supplementari con gol di Carvajal. 
Un andaluso capitano di una delle squadre più forti (e ricche) del mondo, poche volte si vede. Ma se costui è devoto alla causa e se è quello che attualmente incarna meglio lo spirito di "Juanito", ovvero il fatto di non mollare mai, tipico madridista, ecco che leader della squadra lo diventa in modo naturale, senza che gli venga imposto da nessuno. 
Anche questo significa chiamarsi Sergio Ramos.





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