mercoledì 15 febbraio 2017

IL RE SCONFITTO DAI PRINCIPI

Cade rovinosamente il Barcellona al Parco dei Principi, frustato da Di Maria e Cavani. Messi invisibile, Luis Enrique pronto a lasciare a fine anno. 





"L'État, c'est moi" diceva Luigi XIV, uno dei re più famosi e celebri della storia dell'uomo. E diciamo che da ieri sera questa frase si adatta perfettamente al Psg. In realtà prima del match nessuno si aspettava un risultato così netto per i parigini considerando che il Barcellona veniva da un importante, seppur facile, 0-6 in casa dell'Alaves. Gran parte della vittoria é legato alla prestazione della squadra di Emery più che alla caduta rovinosa dei catalani, che fino al palo di Umtiti non avevano fatto che un tiro con André Gomes. Messi non é apparso, riuscendo ad effettuare solo 28 passaggi e perdendo ben tre palloni, ma anche gli altri nomi altisonanti, tra cui Iniesta e Suarez su tutti, non sono pervenuti. Una sconfitta devastante, che ha messo da una parte Luis Enrique e dall'altra la squadra, che non da segni di riavvicinamento, tanto da far pensare che "Lucho" possa salutare a fine stagione. Per il Psg, invece, la serata perfetta e la dimostrazione che probabilmente gli ingenti investimenti stanno finalmente fruttando. E se poi la "legge Ibra" si avvererà di nuovo, la festa nazionale sarà il 3 giugno, non il 14 luglio. 

PARIS STUPENDO, BARÇA AL MACELLO
Un San Valentino perfetto, per i 50.000 del Parco dei Principi, che hanno visto in azione una squadra con una condizione atletica perfetta e straripante che ha fatto a pezzi una squadra di marziani con alcuni giocatori ormai a fine ciclo. Le formazioni sono le solite e di cambi ce ne sono veramente pochi, con Emery che manda in campo una nuova coppia di terzini, Meunier e Kurzawa, mentre Luis Enrique mette a centrocampo Gomes al posto di Rakitic e Umtiti a sostituire l'infortunato Mascherano. 
La partita é a senso unico fin dai primi minuti: tra il sesto e l'undicesimo minuto prima Cavani e poi Matuidi iniziano a dare fastidio alla difesa blaugrana, ma é al 18' che il Psg sblocca il match con una punizione magistrale di Di Maria, che festeggia i suoi 29 anni nel miglior modo. Il Barça prova a rispondere con André Gomes, che però si fa respingere da Trapp. Nonostante questa occasione i catalani non crescono di intensità e questo li condanna definitivamente, perché a Parigi non si può giocare così molli. E la conseguenza di questo atteggiamento poco aggressivo é il contropiede che porta al 2-0 di Draxler: palla recuperata da Rabiot che la strappa a Messi, la dà a Verratti che serve magistralmente Draxler, che manda in estasi il pubblico. 
Come finisce il primo tempo, inizia il secondo allo stesso modo ovvero con il dominio dei francesi sugli azulgrana che sembrano la Bella Addormentata. E ieri sera, la vecchia con la mela é Angel Di Maria, che al 55' azzanna definitivamente gli avversari con un sinistro magico che si insacca sotto l'incrocio. A mettere la ciliegina sulla torta ci pensa Edinson Cavani, che servito da Meunier dopo una cavalcata di 50 metri, distrugge la porta con un destro secco che lascia immobile Ter Stegen. 
Per il Barça una sconfitta che stordisce, per il Psg una vittoria che sa di magnifico, oltre che d'impresa. Un bel modo di festeggiare San Valentino, diciamo.

FINITO UN CICLO
Dalla Spagna giungono voci sull'addio a fine stagione di Luis Enrique, che a quanto riferiscono i giornalisti iberici sia in rottura con lo spogliatoio, che lo accusa di non essere stato capace di risollevare la squadra e di trovare alternative di gioco al solito tiki-taka. Dall'ultima sconfitta per 4-0, in semifinale con il Bayern nel 2013, qualcosa é cambiato. Probabilmente Iniesta e Busquets, dopo mille battaglie vinte, iniziano a sentire gli anni che passano, mentre Umtiti e Gomes non hanno ancora appreso cosa significa giocare nel Barça, che per i catalani é "més que un club", più di una semplice squadra. Se poi a tutto questo aggiungi il rinnovo non ancora certo di Messi, ecco delineato il quadro completo della situazione sportiva a Barcellona. Che pare sempre meno blaugrana, e sempre più grigio polvere.

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