giovedì 13 ottobre 2016

DAGLI ASPIRAPOLVERE ALL'INTER: ZHANG JINDONG, IL SELF-MADE MAN DA 8 MILIARDI






Correva l'anno 1990. Il Giappone stava entrando in una devastante crisi economica, la Germania Ovest, tre mesi prima della riunificazione, vinceva i Mondiali. Intanto Saddam invadeva il Kuwait dando inizio alla Guerra del Golfo, Gorbachov vinceva il Nobel per la Pace e Mandela diventava il presidente dell'ANC. Mentre tutto ciò accadeva, ad Anhui, Zhang Jindong, un 27enne laureato in letteratura cinese all'Università di Nanchino fondava assieme al fratello, in Ninghai Road, la Suning Appliance, un rivenditore all'ingrosso di elettrodomestici. Dopo un solo lustro, nel quale guadagnò di media 1 milione all'anno dalla vendita dei condizionatori, decise di separarsi dal fratello: Guiping mosse i primi passi nel settore immobiliare, mentre Jindong si buttò nel mercato retail. 
Nel 2000, a soli 37, capì che se voleva essere veramente qualcuno doveva ingrandire il suo brand, ed é quello che realmente fece, siglando partnership con società legate all'elettronica di consumo. La fama di Suning crebbe al punto, che nel 2004, Zhang riusciva ad aprire un negozio in quattro giorni portando i suoi prodotti in sessanta città diverse, grazie ad oltre 1500 punti vendita in tutta Cina. La quotazione alla Borsa di Shenzen lo stesso anno, non fa che aumentare la popolarità dell'azienda, che ad oggi conta 1700 negozi, 13.000 dipendenti, ed ha un fatturato di 20 miliardi ed un utile annuo di circa 150 milioni. Tutta questa notorietà non può che passare indifferente, soprattutto agli occhi di un businessman come Jack Ma, chairman di Alibaba, che nel maggio 2016 si accaparra il 20% di Suning, non a caso quando l'affare Inter si sta per chiudere. Con l'acquisto della società nerazzurra, Zhang vuole espandersi al di fuori della Cina, dove ora possiede solo la Laox, società giapponese che lavora nel suo stesso ambito.
La sua passione per il calcio é recente, ma il suo entusiasmo é molto. Infatti, inizia la sua "ascesa" soltanto nel 2015, acquistando il Jiangsu Suning, dove spende 101 milioni solo nella prima sessione di mercato, comprando "conoscenze" europee quali Ramires e Alex Teixeira. Parlando sempre di football, Jindong possiede anche PPTV, popolare televisione online cinese, che grazie al nuovo proprietario si é assicurata il broadcasting della Liga per 5 anni. 
Comprando l'Inter dichiara di voler espandere il brand in Europa, ma Zhang non é uno che concede interviste così facilmente, perché a sentirlo preferisce parlare coi fatti. É uno dei sostenitori della linea verde, dato che nel 2009 ha assunto circa 10.000 neo-laureati tramite stage. Come pregio ha inoltre la liberalità, un valore molto medievale, che però a lui calza perfettamente a pennello, dato che in totale ha versato circa 700 milioni di yuan (95 milioni di euro) in beneficenza. Anche essere stakanovista é una delle sue qualità: dalla Cina ci raccontano che le sue riunioni, con i vertici Suning, durino da tarda sera fino all'alba. C'é chi, come il primo ministro cinese, spera che la sua società diventi il Walmart cinese, e c'é invece chi lo definisce il Berlusconi cinese, per la sua attitudine a ricompensare le sue persone di fiducia. Come la signora Chen Jinfeng, che all'inizio macinava chilometri per vendere al di fuori di Nanchino i condizionatori. Bé 15 anni fa, dopo aver portato Zhang al vertice, é stata ricompensata con un bonus in azioni che l'ha trasformata in una delle self-made women più ricche del mondo, con un patrimonio che supera il miliardo. A quanto capiamo, vuole diventare il nuovo Berlusconi non solo nel suo business, ma anche nel calcio. Perché sognare che questo diventi realtà non nuoce, perché se dal vendere condizionatori si é creato un impero, sicuramente non ci metterà molto a riportare l'Inter sul tetto del mondo.

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