lunedì 17 ottobre 2016

LE 5 SENTENZE DELL'OTTAVA GIORNATA

Dalla vittoria del Milan alla Viola appannata, passando per Inter, Dybala e Roma. Ecco i cinque key words del weekend appena trascorso



THE YOUNG MILAN - Ieri sera, il Milan aveva 23.9 anni di media in campo, ma questo non é contato niente, visto il risultato finale di 1-3, con cui i rossoneri si portano al secondo posto. I giovani, a partire da Donnarumma e Locatelli, hanno dato tutti una prova di maturità e solidità mentale. "Gigio" non ha dovuto faticare molto, mentre Romagnoli ha giocato da giocatore esperto senza sbavature. Locatelli, salvo qualche errore non grossolano, non ha sofferto la pressione mediatica, disputando tutto sommato un buon match. Niang si é rivelato l'uomo con una marcia in più in tutti i sensi, di questa squadra. Le uniche due note non liete sono state Suso e De Sciglio che contro il Chievo non hanno brillato. Ma quando si vince a questo ci si fa poco caso.



 IL GIGANTE E MOHAMED - C'era una volta il protagonista della storia che con l'aiuto del gigante buono riusciva a sconfiggere il nemico. Questa storia é assolutamente adattabile ai giorni nostri e la si sta vivendo in casa Roma, dove i due assoluti protagonisti del momento sono Dzeko e Salah, che anche a Napoli hanno portato i giallorossi alla vittoria. Il bosniaco, attualmente il capocannoniere del campionato con 7 gol in 8 partite, sta ritornando quello di Wolfsburg, quello che assieme a Grafite nel 2009 vinse la Bundesliga. L'egiziano é sempre il solito velocista, che però sta migliorando anche sotto porta, nonostante faccia ancora qualche errore di troppo. Se fossi romanista, spererei che continuino così.




VIOLA SBIADITO - La squadra che l'anno scorso aveva stupito tutti per il suo gioco frizzante, grazie anche ad un super Bernardeschi, é sparita. Ora il gioco é lento, noioso, e poco originale. Badelj e Sanchez non verticalizzano, Bernardeschi non si accende, Kalinic non realizza. Anche contro l'Atalanta, la Viola deve ringraziare il suo portiere che in un paio di occasioni ha salvato il risultato. Perché sennò oltre ai fischi ci sarebbero stati 0 punti in bacheca.


MALEDIZIONE!- L'immagine perfetta. Icardi desolato per la sconfitta, amareggiato per il rigore sbagliato, consapevole degli striscioni della "Nord". Già perché il caso Mauro Icardi é diventato motivo di divisone della tifoseria neroazzurra. La pagina incriminata, quella che si riferisce al post di Sassuolo-Inter del 2015, ha fatto scoppiare il caos, che ha portato a decine di dichiarazioni. Le parole però, in campo non sono servite a nulla, dato che l'Inter ha perso l'ennesimo match a San Siro. In questa stagione infatti ha vinto solo contro la Juve, su sei partite giocate alla "Scala". E se si va indietro nel tempo, la vittoria sui bianconeri é l'unica nelle ultime dodici gare. E pensare che al Meazza sembrava tornato il clima ideale per una vittoria.


DYPENDENTI - Paulo Dybala é il vero protagonista della nuova Juve. Sarà pure arrivato Higuain, ma il nº21 bianconero rimane ad ora la stella indiscussa, l'intoccabile, il paria, in senso buono, tra i ragazzi di Allegri. Anche contro l'Udinese l'ha decisa la Joya, con una punizione ed un rigore. Prendersi sulle spalle la squadra campione d'Italia a 22 anni, per lo più con 5 gol e 4 assist in sei gare, non é da tutti, é da predestinati.

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