venerdì 14 ottobre 2016

NON PIÚ IN GABBIA




L'uomo é un "animale" che non si accontenta mai, che non é mai felice, anche quando gioca poco ma quando lo fa si trasforma in un ottimo calciatore. Le panchine, lo stare affianco ai compagni seduti, il vedere gli altri giocare, aiuta quando sei agli inizi, ma se ti chiami Gabbiadini e giochi nel Napoli, una squadra che fa la Champions, the bench non é utile al morale. Il morale però ora sono certo che al ragazzo di Calcinate, al "bergamasco", migliorerà perché dopo la rottura del crociato di Milik, il nº23 napoletano é sicuro che il posto da titolare, almeno fino a gennaio non glielo toglierà nessuno. La sua vita, da stella nascente ad eterno secondo, non é cambiato ma spero per lui che il destino gliela cambierà, facendo sì che la gente capisca una volta per tutte quanto Manolo non sia più un ragazzo in gabbia, bensì un uomo libero.
L'attaccante di Bergamo, però, prima dell'arrivo in Campania ha avuto una carriera in crescendo, dall'esordio a 18 anni con l'Atalanta alla definitiva esplosione con la Sampdoria grazie a 15 gol in 47 partite. Poi il Napoli, nel gennaio 2015. L'occasione della vita, l'occasione che poteva definitivamente consacrarlo, ma ecco presentarsi un ostacolo, di nome Higuain: il Pipita segna, tanto e sempre, mentre Manolo rimane in panca segnando però tutte le volte che é in campo. Quest'estate Higuain va e Gabbiadini si aspetta che il destino gli renda il favore. Invece no, l'arrivo di Milik complica il tutto. Il gol al Chievo, l'esultanza rabbiosa, alla "Tardelli", lo libera di tutta la rabbia presente in corpo. Poi Arkadiusz si rompe il crociato con la Polonia, ed ecco che tutto sembra a favore di Manolo. Che però ora non può più sbagliare. It Happens once in a life.

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