Balotelli é solo l'ultimo calciatore ad essere stato "rivitalizzato" dal Nizza. Prima di lui giocatori come Evra, Remy e Ben Arfa avevano ritrovato la retta via.
A Nizza i cori della "Populaire Sud", l'anima del tifo rossonero, sono meglio delle medicine. Perché in ambito calcistico i tifosi sono ciò di cui la città va fiera visto che la squadra non é nota per le vittorie, seppure il nome della città derivi da Nike, la dea greca della vittoria. La Populaire, ad essere corretti, conosce i festeggiamenti post-titolo ma probabilmente pochissimi o nessuno di quelli in curva oggi se li ricordano, visto che per vedere il Nizza campione di Francia dobbiamo tornare indietro fino agli anni '50, più precisamente tra il 1950 e il 1958, quando Les Aiglons, grazie alle giocate di Pancho Gonzalez, Just Fontaine e Jean Corteaux, vinsero 4 campionati, arrivando anche a sfidare, poi perdendo, il leggendario Real Madrid di Puskas in occasione dei quarti di finale della stagione 1958-59.
Ma, come Balotelli ben sa, Nizza è famosa per essere una delle città rigenera-campioni. Anche Mario infatti, dopo un'estate particolare, passata da svincolato, dopo un accordo quasi raggiunto con la Lazio, ha deciso di approdare in Costa Azzurra, attirato dal clima e dalla città oltre che ovviamente da una sfida. Ma SuperMario non é il primo italiano a bazzicare queste zone. Nizza é infatti legata con un doppio filo a les italiens: nel 1995, infatti, Franco Sensi ne diventa presidente, salvo poi venderla, dopo una Coppa di Francia e dopo molti soldi buttati. Durante l'era Sensi però, esattamente nel 2000, arriva un ragazzo interessante dal ruolo non ancora ben definito, indeciso tra l'esterno di centrocampo ed il terzino. Il suo nome é Patrice Evra, e all'epoca non é molto famoso, anzi é conosciuto più per il suo carattere frizzante che per le sue prestazioni in campo. I rossoneri lo rigenerano, e lui li ripaga con un'ottima stagione, grazie alla quale si trasferirà a Montecarlo, due anni più tardi, dove finalmente si metterà in mostra.
Il secondo "soggetto irrequieto" di cui tratto oggi é Loïc Rémy, giocatore attualmente in forza al Crystal Palace, ma con trascorsi a Nizza. Anche lui é uno dall'atteggiamento non proprio pacato, visto che il 15 maggio del 2013 viene arrestato, per poi prosciolto dalle accuse l'anno dopo, assieme al cugino e ad un amico con l'accuso di stupro verso una trentaquattrenne. Anche agli inizi la carriera ne é condizionata, dato che non viene scelto dall'academy del Lione, squadra della sua città natia, bensì dal Lens, dove però gioca poco e segna solo tre gol. I rossoneri però accettano di acquistare il giocatore, confidando in una sua rinascita. Tutto va per il verso giusto e Rémy ripaga la squadra, con ben 26 gol in 68 match. Le ottime prestazioni gli permettono di trasferirsi per 15 milioni di euro non troppo lontano da Nizza, esattamente a Marsiglia dove in tre anni mantiene la media di 0.48 reti a partita. Grazie a queste cifre, vola in Inghilterra, nell'ambita Premier League, dove attualmente gioca.
Il terzo personaggio di oggi é Ben Arfa, sicuramente tra i quattro il più scapestrato, ma allo stesso tempo forse il più talentuoso. Crescere a Lione con Benzema che ti oscura non é semplice, ma Hatem non ci fa caso e mostra a tutti il suo talento, sempre in lotta con il suo carattere non proprio pacifico. Celebre il suo litigio con il presidente Aulas, quando il giocatore sta per passare dal Lione agli acerrimi rivali del Marsiglia: i problemi di trasferimento impongono alla società di richiamare Ben Arfa, il quale però si rifiuta definendo l'approdo in Costa Azzurra una scelta di cuore. Arriva probabilmente nel posto sbagliato al momento sbagliato: il club, dopo un lustro vittorioso sta ricostruendo, e l'arrivo del franco-algerino sicuramente non aiuta. Aggiungeteci poi che Ben Arfa decide di saltare il Clásico di Francia contro il Psg per un finto infortunio e la frittata é fatta. Addio OM, buongiorno Premier. Ebbene sì perché, mentre l'amico Benzema va a Madrid sponda Real, Hatem si trasferisce nel paese dei tabloid, dove tra infortuni e scarso rendimento non combina praticamente nulla. Il trasferimento al Nizza é una sorta di redenzione, un cambio radicale che giova al ragazzo: 17 gol in 31 partite e squadra trascinata in Europa League. In estate ha accettato il Psg, che sembra però non calzargli a pennello, tanto che Emery l'ha già scaricato e lui sta iniziando a ricevere offerte provenienti da altre squadre.
Per ora é tutto perché il quarto bad boy ha appena incominciato a tracciare il suo percorso lungo la Promenade Des Anglais. Un percorso ottimo finora, anche grazie ai 5 gol in 8 gare che permettono al Nizza di stare in cima alla Ligue 1. Per uno che vuole vincere il Pallone d'Oro entro due anni, non può che esserci inizio migliore. Sperando che la brezza marina non gli dia alla testa.

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