MIHAJLOVIC PADRONE DELLA CITTÀ
02 FEBBRAIO 2016
"Scusi, a che piano va?" Il Milan non sa che tasto schiaccerà, ma sa sicuramente di salire rispetto al piano attuale. Un 3-0 convincente, causa probabilmente anche di un Inter spenta e molle, che riduce la distanza dal terzo posto a -6. Ad iniziare meglio è l'Inter con Eder e Brozovic che in due occasioni sfiorano il vantaggio. Il vantaggio però lo trova la squadra di Mihajlovic, grazie alla "capocciata" di Alex al 35º. Squadre negli spogliatoi, con la Sud che esulta. L'inizio di secondo tempo è la fotocopia del primo con l'Inter che predomina. Al 5', Donnarrumma liscia il rinvio e stende Eder nel tentativo di acchiappare il pallone; si scatena una bufera in campo e anche fuori con Mancini espulso per proteste. Al 25' l'episodio chiave della partita: Ljajic trova Icardi in area con un filtrante, l'argentino tira ma viene respinto dal portiere rossonero. Il gioco viene però interrotto, visto che Icardi è finito a terra per colpa d'un calcio di Alex da terra; per Damato è calcio di rigore. E "Maurito", che mai aveva segnato nel Derby, continua la tradizione, spedendo il pallone sul palo. In un attimo ribaltamento di fronte, cross di Niang e zampata di Bacca che firma il 2-0. Al 31' il Milan cala il sipario; Bonaventura ruba palla a Santon al limite dell'area, serve Niang che si fa parare il primo tiro, ma non il secondo. Il francese esulta, e così anche la San Siro rossonera, in tripudio. Nel finale entra Balotelli, che si fa subito ammonire, ma che sfiora anche il poker. Sarebbe stato lo smacco definitivo per un'Inter irriconoscibile. A Milano in questi giorni fa freddo; il Milan per ora non lo soffre, l'Inter ora sì.
Marco Ghilotti



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