Lo stadio pieno, l'attesa che cresce di ora in ora, i servizi da bordo campo, i giocatori che entrano sul terreno di gioco, l'inno risuona. É tutto pronto. La Champions sta per cominciare, ancora una volta senza la terza squadra, quella che dovrebbe qualificarsi dai preliminari. Stavolta é la volta della Roma, punita da un Porto che ha vinto meritatamente 3-0, anche grazie agli scellerati interventi di De Rossi e Emerson giustamente "spediti" sotto la doccia. Sui social si sono scatenati soprattutto contro Capitan Futuro reo di aver mandato all'aria, con la sua espulsione, le possibilità della Roma di accaparrarsi i famosi 50 milioni per il passaggio alla fase a gironi.
Ma l'eliminazione della squadra capitolina non é la prima negli ultimi anni, visto che dal 2009 a questa parte solo il Milan, nel 2013 contro il Psv, ha superato i playoff di agosto.
I motivi di questa maledizione sono più di uno: da una parte i club non hanno più ricavi "élite" da anni, non hanno stadi di proprietà, ecc. Il livello delle squadre, eccetto la Juventus, non é più quello di una volta, con i club che per risparmiare comprano a volte giocatori mediocri. Le squadre non più così competitive, Milan ed Inter in primis, lasciano in questo modo il posto, in passato loro, a squadre sicuramente meno attrezzate e con meno esperienza per affrontare un palcoscenico importante qual é la Champions. Un'annata storta delle big e una ottima delle "underdog" non significa sempre che pur meritando i preliminari, quest'ultime riescano a superarli pur venendo da una grande stagione.
Lo dimostrano la Sampdoria e l'Udinese, che a causa della minima, se non nulla, esperienza nelle coppe europee hanno buttato al vento tre splendide stagioni.
I blucerchiati, terminati quarti nella stagione 2009-2010 grazie alla coppia Pazzini-Cassano, che aveva regalato lo scudetto all'Inter battendo la Roma all'Olimpico, aveva pescato il Werder Brema, una squadra temibile ma non imbattibile. Dopo l'andata, persa 3-1 in Germania, i ragazzi di Delneri avevano "sfornato" la prestazione della vita, riuscendo ad andare in vantaggio di tre gol, di cui uno di tacco firmato Cassano. Al 93' però, Rosenborg, e poi al 100' Pizarro, avevano spento i sogni dei tifosi sampdoriani, buttando all'aria una qualificazione praticamente certa.
L'anno dopo l'Udinese era uscito, pur lottando, contro l'Arsenal, ma ai ragazzi di Guidolin non si recriminò niente, perché comunque fino alla fine avevano dato filo da torcere agli inglesi. Il rammarico era invece il sentimento principale l'anno dopo, quando i bianconeri uscirono a sorpresa con il Braga: dopo l'1-1 in Portogallo, al ritorno la partita proseguì fino ai rigori ma Maicosuel, che aveva il match ball in mano, decise di tentare il cucchiaio. Risultato, traversa e addio qualificazione.
Le eliminazioni di Napoli e Roma hanno invece un fattore comune: la vendita di giocatori importanti oppure il mancato arrivo di adeguati rinforzi. Non si può vendere Pjanic ed aspettarsi che Strootman giochi alla perfezione, quando sono poche settimane che si allena col gruppo, così come non si può schierare Emerson in un match di Champions. Venduto Digne, serviva un rimpiazzo all'altezza. Per quanto riguarda il Napoli, secondo me, le riserve, ma anche alcuni titolari, non erano adatti a quei tipi di palcoscenici. Gargano e De Guzman, ma anche Gouhlam non valgono sicuramente un preliminare di Champions.
Da sottolineare, allo stesso tempo, l'emergere di squadre medio-buone da campionati come quello portoghese, e il rafforzarsi di squadre provenienti da campionati più blasonati del nostro, quali Liga e Bundesliga.
Ogni anno è sempre la stessa storia: la Uefa dà i biglietti di prima classe del treno Champions, ma le italiane, per un motivo o per un'altro non se lo possono mai permettere. Quando ci metteremo finalmente d'impegno per riuscire a comprarlo?

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