martedì 16 agosto 2016

PREMIER LEAGUE REVIEW: LE FOXES PERDONO IL PELO, GUARDIOLA VINCE IN EXTREMIS, MOU IN SCIOLTEZZA, SPETTACOLO KLOPP



É ufficialmente iniziata la Premier League 2016-17. Tra sorprese e certezze, il campionato più affascinante del mondo è cominciato. Vediamo come è andata fino ad ora.


Hull City - Leicester 2-1 [Diomande (H), Mahrez (L), Snodgrass (H)]



Pensare che una squadra con un presidente che non ha speso neanche uno spicciolo quest'estate, con una rosa di 13 giocatori totali, possa battere i campioni uscenti pare impossibile, ma è successo veramente. 
I ragazzi di Ranieri si schierano con Musa accanto a Vardy e con Gray al posto di Albrighton. Mike Phelan, allenatore con il contratto firmato solo per il primo match, schiera Hernandez davanti. 
Lo schema delle "Foxes" è lo stesso dello scorso anno, ossia puntare sulla velocità di Vardy e sul talento di Mahrez. L'Hull però non si scoraggia e tiene testa agli avversari, che al 19' rischiano di andare in vantaggio con il numero 9 che però liscia incredibilmente. Altri due errori in ventiquattro minuti, costano caro ai campioni al minuto 46', quando da calcio d'angolo i padroni di casa segnano un gol inenarrabile: doppia rovesciata di Hernandez e Diomande, dopo respinta di Schmeichel, e vantaggio in stile "Holly e Benji". Il gol sarà poi assegnato al norvegese, primo scorer del campionato inglese. 
Il secondo tempo inizia con il pareggio di Mahrez su rigore, provocato dal contatto Grey-Huddleston avvenuto in realtà fuori area. Il Leicester cerca di darsi una scossa, ma Schmeichel incappa in un errore clamoroso, regalando palla a Elmohamady che servendo Snodgrass, festeggia il 2-1 e la vittoria finale. Prima del match le proteste contro il tirchio proprietario, dopo il match la festa: è anche questo il bello di essere poveri.



Manchester City - Sunderland 2-1 [Agüero (M), Defoe (S), Mc Nair (AG)]



Inizio con vittoria per Pep Guardiola, nella sua nuova avventura Citizen. Gli uomini agli ordini del catalano iniziano subito schiacciando il piede sull'acceleratore e dopo appena due minuti dall'inizio del match, Sterling viene atterrato in area e Agüero realizza il rigore. Il City, in qualsiasi caso, non diminuisce la velocità d'azione, facendosi applaudire dal pubblico per l'atteggiamento mostrato. Il pressing alto porta vicino al raddoppio, mancato per poco da Nolito al 24' con un tiro a giro che finisce di poco a lato. Il primo tempo si chiude così, con il City in vantaggio. Nella seconda metà del match, tra il 45' e il 60', Agüero sciupa due volte la possibilità di incrementare il vantaggio. E qui entra in gioco l'antica regola del calcio "gol sbagliato, gol subito" che permette al Sunderland di pareggiare con Defoe al 71'. Gli "skyblues" però non si arrendono e cercano con insistenza il gol, che a tre minuti dalla fine grazie all'autogol di McNair. 
Vince il City, il tiki-taka non ancora. Prossimo esame domani a Bucarest contro lo Steaua nel preliminare di Champions. Sprecare così tanto non sarà possibile. Ballano 30 milioni...

Bournemouth - Manchester United 1-3 [Mata (M), Rooney (M), Ibrahimovic (M), Smith (B)]




Ricominciano come meglio sanno fare i due dei tre (Pogba era squalificato) protagonisti più attesi sulla sponda red di Manchester. Ibra e Mourinho, sempre a caccia di vittorie, domenica ne hanno trovata una, la prima, sul campo del Bournemouth. Un 3-1 netto, arrivato grazie al primo sigillo di Ibra in Premier, ma anche grazie al cinismo degli ospiti, capaci di sfruttare tutte le occasioni create.
Mourinho schiera in campo lo stesso Manchester visto in Community Shield, con Martial, Rooney e Mata dietro l'attaccante svedese. Ed è proprio lo spagnolo a sbloccare il match al minuto 40, sfruttando lo sciagurato retropassaggio di Francis, che dà campo aperto al nº8 dello United che non sbaglia. Esattamente 19 minuti dopo, Rooney, che in precedenza aveva già sfiorato il gol, raddoppia sfruttando un tiro di Martial tramutatosi in assist. Al 63' si sveglia Ibra, che rischia di siglare il 3-0 su punizione, parata da Boruc. Terzo gol che arriva un minuto più tardi, firmato appunto dal gigante svedese che da 25 metri lascia partire un tiro imparabile. Al 69' il gol di Smith a rendere meno amara la sconfitta, ma ciò non cambia le sensazioni post-gara: lo United è da titolo.


Arsenal - Liverpool 3-4 [Walcott (A), Coutinho (L), Lallana (L), Coutinho (L), Mané (L), Oxlade-Chamberlain (A), Chambers (A)]



Lo spettacolo della Premier é stato totalmente riassunto in Arsenal-Liverpool. Sette gol non ce li aspettavamo ma sono arrivati. Una partita stupenda, giocata sempre ad alta intensità, in certi tratti riassumeva l'essenza del British Football.
Gli spettatori hanno dovuto aspettare solo mezz'ora prima di godersi lo spettacolo, prima di vedere Walcott che, dopo essere stato atterrato in area, sbaglia dal dischetto, ma trasforma, un minuto dopo, una bella azione in gol. Passano sedici minuti e Coutinho pareggia con una punizione sensazionale contro cui Cech non può opporsi. 
L'inizio di secondo tempo degli uomini di Klopp è sensazionale, con tre gol in 18 minuti: prima Lallana al 49' che batte il portiere avversario con uno scavetto, poi Coutinho che al volo, sette minuti più tardi, concretizza il cross di Clyne ed infine Mané, che prima di concludere l'azione con un destro sotto il sette, salta metà difesa Gunner. La reazione dei padroni di casa c'é grazie a Oxlade-Chamberlaine e Chambers, ma non basta. Alla fine ad esultare è Klopp.

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