Golden State vince gara 5, e conclude l'anno con il secondo titolo in tre anni. Durant MVP delle Finals, Oakland in delirio

"Vincere non è importante, è l'unica cosa che conta." Con queste parole, Giampiero Boniperti entrava direttamente nella storia di quello che è stato il club della sua vita sia da calciatore che da dirigente, ossia la Juventus. Queste trentanove lettere sono diventate parte integrante della mentalità bianconera, e il motto di tutti i tifosi che ogni domenica si recano allo stadio per vedere la squadra più titolata d'Italia. Chissà se Steve Kerr ha fatto sentire le parole di Boniperti ai suoi ragazzi, nello spogliatoio, pochi momenti prima di scendere sul parquet della Oracle Arena. Spero l'abbia fatto, perché quella di stanotte (o se volete ieri sera negli USA) era la partita più importante dell'anno per i Golden State Warriors. Gara 5 era la "Gara" con la g maiuscola, un match di un'importanza senza precedenti, forse anche più importante di Gara 7 dello scorso anno. Perché vincere oggi significava per GSW vendicarsi di Cleveland e riprendersi quel trofeo che gli era stato rubato l'anno passato da Cleveland, che avevo conquistato l'anello proprio alla Oracle Arena. Per Durant invece significava portarsi a casa il primo ring della sua carriera, scrollarsi di dosso l'etichetta dell'eterno secondo, ed infine anche zittire tutti gli haters che si erano formati dopo il suo trasferimento da Oklahoma City a Oakland. Per Lebron James, il più forte al mondo, vincere gara 5 significava dire a tutto l'universo che Cleveland "è viva e non molla", che i Cavs sono pronti a far ritornare gli incubi ai tifosi gialloblu. Vediamo come è andata.
L'inizio di quarto, da parte di ambedue le squadre, è positivo ma il primo vero strappo lo fa GSW grazie alle triple di Green e Thompson che portano in vantaggio il loro team sul 9-4. Cleveland però non molla e nonostante Love sia in panchina poiché a rischio falli, un parziale di 9-0 cambia il volto al match e costringe Kerr al timeout. I Cavs aumentano il vantaggio (20-12) aiutati anche da un James in grande spolvero, che dopo sei minuti è già a 12 punti. La squadra di Tyron Lue controlla il match e, nonostante il tentativo di rimonta degli Warriors, chiude il primo quarto in vantaggio sul punteggio di 37-33.
La seconda frazione inizia con Cleveland che non toglie il piede dall'acceleratore, e grazie alla schiacciata di LBJ si porta sul 41-33, un attimo prima del timeout chiamato dall'allenatore di Golden State, che vede il suo team in affanno. Squadra che riesce, grazie ad un parziale di 6-0 guidato da West e Igoudala a rimontare e a portarsi a -2. Il vantaggio dei padroni di casa arriva grazie alle triple di Durant, Curry (48-43) e al canestro di Green seguito da un tiro da circo del #30 di GSW, che permette ai Warriors di allungare a +11. Sul punteggio di 60-45, momento di tensione tra West e Tristan Thompson che causa un faccia a faccia molto duro tra i due (questo costerà a tutti e due un tecnico). A fine primo tempo il risultato recita 71-60 per Golden State, guidata dai 21 punti di Durant e dai 20 di Steph Curry.
Nel terzo quarto si sveglia finalmente Klay Thompson, al quale però rispondono JR Smith e Lebron che con le loro triple portano gli ospiti a -8 sul 79-71. Il timeout di Kerr e il conseguente ingresso del quintetto "piccolo" portano GSW al +10, subito ridotto a +4 dai canestri di "King" James, Tristan Thompson e Kyrie Irving. A fine terzo quarto, il punteggio segnala un "mini" vantaggio degli Warriors, sul punteggio di 98-93, che però non garantisce loro la certezza della vittoria finale.
L'ultima frazione vede gli Warriors che tentano di accumulare subito un buon vantaggio da gestire, ed il canestro di KD aggiunto alla tripla di Igoudala fa pensare che il match possa andare in questa direzione. Love tenta con un gioco da tre punti di far tornare Cleveland in partita, ma una tripla di uno spettacolare Durant ricaccia gli ospiti a -8, sul punteggio di 108-99 al minuto numero nove.
Prima Korver con una tripla, poi Lebron con quattro punti di fila, tentano di tenere in piedi la baracca, ma il duo Curry-KD porta il vantaggio Warriors a 12 punti. James non molla, e JR Smith lo segue a ruota, ma nonostante un gioco da 4 punti di quest'ultimo, gli ultimi tre minuti sono di avvicinamento alla festa, che inizia già prima della sirena.
Golden State si aggiudica queste Finals 2017 con il risultato di 4-1, mentre Kevin Durant il meritatissimo premio di MVP delle Finali. Lebron torna a casa sconfitto ma a testa altissima, dopo una serie giocata in modo splendido. Per Cleveland ora è il momento di analizzare e ripartire. Per gli Warriors, e soprattutto per Oakland, di festeggiare finché il tempo lo permettere.
Che lo champagne e le birre entrino pure.
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